Nel caso in cui venga negato l'accesso al paese, le possibilità di ricorrere in appello sono veramente scarse. Fortunatamente l'immigrante 'tipo' non si trova costretto a combattere personalmente contro il sistema burocratico. Molte aziende, grandi o piccole che siano, hanno delle persone chiamate fixer (“aggiustatori”), addette a guidare lo straniero attraverso quel complicato labirinto creato dai vari ministeri che permette alla forza lavoro proveniente da altri paesi di ottenere visti per sé e per le proprie famiglie. I fixer assumono anche il ruolo di guida, quantunque sia richiesta la loro presenza.
Tutti i possibili documenti necessari per entrare a Dubai:
- un passaporto valido per almeno tre mesi dall'ingresso nel paese nel caso di soggiorni turistici, e valido per sei mesi nel caso di viaggi di lavoro (è consigliabile possederne almeno tre o quattro copie);
- almeno sei foto formato passaporto;
- un certificato di matrimonio (se in possesso di uno);
- certificato di nascita di tutti i componenti del nucleo familiare;
- a coloro che entrano nel paese per ragioni lavorative potrebbe essere richiesta una copia del contratto di lavoro o di proprietà/locazione, da richiedere al proprio datore o garante.
Durante il soggiorno a Dubai è obbligatorio portare sempre con sé i propri documenti d'identificazione: passaporto o carta d'identità e i permessi di soggiorno del caso. È importante sottolineare che i controlli casuali da parte di officiali di polizia in cerca di lavoratori irregolari sono molto frequenti, e che le ispezioni nelle aziende sono altrettanto comuni.
Questo non significa che Dubai sia una sorta di regime repressivo. Lo straniero non ha nulla di cui preoccuparsi se segue con scrupolosità le regole e si comporta in maniera conforme alle norme culturali del paese. Anzi, la gente del luogo è molto gentile e generosa nei confronti degli stranieri.